Il Governo ha annunciato importanti modifiche alla disciplina degli affitti brevi in chiusura della legge di bilancio per il 2024. Queste modifiche, in parte già presenti nel D.l. Anticipi pubblicato a fine ottobre e collegato alla legge di bilancio, riguardano nuovi obblighi per i proprietari e modifiche alle regole per la cedolare secca, l’imposta sostitutiva più utilizzata per questo tipo di locazioni.
Problemi legati agli affitti brevi e definizione
Gli affitti brevi, comunemente noti come affitti turistici, hanno suscitato discussioni accese negli ultimi anni, soprattutto con l’ingresso di piattaforme come Airbnb nel mercato italiano. Questo fenomeno ha generato cambiamenti significativi nel mercato immobiliare, spesso a discapito di famiglie e lavoratori in cerca di soluzioni abitative stabili.
Novità del 2024
Le principali novità introdotte includono l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% per la seconda casa e l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per i locatori che stipulano contratti di affitto breve o turistici. Queste misure mirano a combattere la speculazione e a garantire una maggiore trasparenza nel settore delle locazioni.
Riflessioni sulle nuove misure agli affitti brevi
Resta da vedere se queste misure produrranno i risultati sperati o se necessiteranno di ulteriori interventi per affrontare efficacemente le sfide legate agli affitti brevi.
Attività
Per orientarsi nel mercato delle locazioni, è importante informarsi sulle varie opzioni disponibili. Dopo aver individuato le città di interesse, è consigliabile condurre una ricerca online utilizzando portali come Immobiliare o Idealista per confrontare i prezzi degli affitti nelle diverse zone.
Le novità normative del 2024 riguardanti gli affitti brevi sono un passo importante per affrontare le sfide nel settore delle locazioni. Tuttavia, sarà necessario monitorare attentamente l’attuazione di queste misure e valutarne l’efficacia nel tempo.
Affitti brevi e turistici: cos’è e come funziona il Codice Identificativo Nazionale (CIN)
Nel panorama delle regole aggiornate sugli affitti brevi e turistici, una novità significativa è l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo codice, assegnato tramite procedura automatizzata dal Ministero del Turismo, è destinato a diverse tipologie di unità immobiliari, dalle abitazioni ad uso turistico alle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un identificativo univoco assegnato dal Ministero del Turismo alle seguenti tipologie di unità immobiliari:
- Unità immobiliari ad uso abitativo destinate alla locazione per finalità turistiche.
- Unità immobiliari destinate alle locazioni brevi.
- Strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere.
Il CIN viene attribuito attraverso una procedura automatizzata gestita dal Ministero del Turismo. Questo codice univoco permette di identificare in modo preciso e tracciabile le unità immobiliari destinate alla locazione turistica, fornendo una maggiore trasparenza e controllo sul mercato degli affitti brevi e turistici. L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) rappresenta un passo significativo verso una maggiore regolamentazione e trasparenza nel settore degli affitti brevi e turistici. Questa misura contribuirà a migliorare la gestione e il controllo delle unità immobiliari destinate a scopo turistico, garantendo una maggiore tutela per i proprietari e i conduttori.
Il Ministero del Turismo gestisce anche un’apposita banca dati nazionale, incaricata di catalogare le unità immobiliari una per una. Le ragioni dietro l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale sono evidenti: questa nuova normativa, inserita nell’articolo 13-ter del testo pubblicato in Gazzetta, mira a garantire la competitività e la trasparenza nel mercato del settore, oltre a coordinare l’archiviazione informativa, statistica e digitale delle informazioni fornite dalle diverse amministrazioni, sia a livello statale che centrale.
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